Zack Snyder’s Justice League: un kolossal spettacolare

zack snyder justice league - cover

Ieri mi sono preso un intero pomeriggio per assaporare le quattro ore di Zack Snyder’s Justice League, il tanto atteso blockbuster a tema supereroi che finalmente ci mostra la visione originale del suo regista. Comincio subito col dirvi che sono state quattro ore ben spese.

La pellicola di Zack Snyder non ha niente a che vedere con quello scempio di film uscito nel 2017. L’unica cosa in comune è la struttura del film: morte di Superman, Batman cerca alleati, primo scontro con il nemico, resurrezione del kryptoniano, scontro finale. Tuttavia la versione di Snyder, quella originale, esente dalle modifiche realizzate dal team di Joss Whedon, è più profonda, epica, spettacolare, un film snyderiano al 100%.

In sintesi quello che succede, in maniera generica, l’abbiamo già visto. Come succede, invece, è qualcosa di nuovo.

Ritmo, visione, fotografia

Il film è diviso in un prologo, sei capitoli ed un epilogo. Il risultato è un kolossal di 4 ore. Nonostante la mostruosa durata, il film mantiene un ritmo sempre incalzante, dove le immagini e l’aspetto visivo fungono da motore narrativo. Snyder è innamorato del formato IMAX, di conseguenza il film è in 4:3. Una scelta artistica che, accompagnata dalla fotografia e colorimetria originale di Fabian Wagner, dona al film una profondità e un pittoricismo che non hanno eguali. I nuovi effetti speciali realizzati dalla Weta completano poi il quadro e in pochi attimi ci si dimentica di avere due barre nere ai lati dello schermo.

La regia di Snyder coinvolge lo spettatore dall’inizio alla fine del film. Zack Snyder’s Justice League presenta tutti i marchi di fabbrica del regista, con slow motion pazzeschi, scene cruente al punto giusto e momenti di assoluto pathos. Si arriva ai titoli di coda commossi e contenti.

Zack Snyder quindi si riscatta, dimostrando di non essere un pessimo regista, ma un concentrato di creatività, un padre di storie e un amante della Settima Arte.

La Justice League di Snyder

Il primo grande cambiamento apportato dal film è la narrazione dei protagonisti, non più sagome piatte ma personaggi a tutto tondo. I sei eroi della Justice League finalmente hanno un background da raccontare, sono spinti ad agire da certe motivazioni, hanno un loro percorso da compiere all’interno del film.

Le prime due ore del film sono dedicate proprio a loro, per spiegarci chi sono e perché agiscono, per creare un legame tra spettatore e protagonisti. Questo legame conferirà alla seconda metà del film una connessione emotiva maggiore.

In particolare vengono approfonditi i personaggi di Flash (Ezra Miller) e Cyborg (Ray Fisher), che nella versione di Whedon erano praticamente comparse. Le scene più spettacolari del film sono dedicate al velocista della Justice League ed il suo comportamento ingenuo e goffo è ben contestualizzato. Cyborg è invece il vero cuore pulsante del film. La sua storia ed il difficile rapporto con il padre rappresentano infatti il principale veicolo di emozioni del film.

zack snyder's justice league

Anche Aquaman subisce un cambiamento. Nella pellicola di Whedon era semplicemente uno sbruffone poco socievole ma molto carismatico. Nella Snyder Cut invece diventa un dio da adorare nel corpo di un uomo. La sequenza in cui saluta Bruce Wayne e si immerge nel mare è, ad esempio, accompagnata da canti e preghiere in suo onore, che costruiscono un’atmosfera totalmente diversa e più poetica.

Lois Lane non è più una comparsa. Nel film è protagonista di diverse scene, che ci mostrano finalmente il suo dolore per la perdita di Superman, dettaglio totalmente assente nella Justice League di Whedon. Per il kryptoniano ho solo una cosa da dire: il costume nero spacca.

Steppenwolf e Darkseid, finalmente dei veri avversari per la Justice League

Il nuovo look di Steppenwolf dona al cattivo nuova vita. Oltre al re-design estetico del personaggio, il villain è protagonista di alcune sequenze importanti che lo caratterizzano come si deve. Finalmente ne percepiamo la tridimensionalità, i suoi sentimenti, i pensieri, la crudeltà e i suoi veri obiettivi.

La sorpresa più grande è invece la comparsa di Darkseid, uno dei principali villain della DC Comics. La sua presenza ed intenzioni svelano un’importante sottotrama che completa il film e lascia la porta aperta ad un improbabile ma spettacolare sequel. Il progetto originale di Snyder era infatti una trilogia, con al centro lo scontro tra la Justice League ed il tiranno di Apokolips.

Se il progetto originale fosse stato seguito fin dall’inizio, a quest’ora Darkseid sarebbe un villain memorabile quanto Thanos.

Justice league - darkseid
Darkseid, il tiranno di Apokolips in una scena del film

Conclusioni

Il kolossal di Zack Snyder non delude le aspettative. Il titolo del film sottolinea come la voce del regista sia imprescindibile e pura. Nonostante la durata, il fim non annoia mai e costruisce una storia appassionante, con dei personaggi ben delineati e una mitologia che si esprime attraverso un linguaggio cinematografico raffinato. Epico, spettacolare, divertente, maestoso, Zack Snyder’s Justice League è tutto questo e anche di più. Il mio unico rammarico è l’epilogo, che mi lascia con l’amaro in bocca. Introduce un famoso “marziano” e ci fa desiderare un sequel che non vedrà mai la luce. Come tutti i fan di Snyder, vorrei che il suo spettacolo non finisse mai.

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