LUCIFER E L’EFFETTO LUCIFER

Dopo una lunga attesa e una dura battaglia per salvarla, la prima parte della quinta stagione di Lucifer è approdata su Netflix, attestandosi fin da subito al primo posto nella classifica delle serie più viste.

Nella nuova stagione, ritroviamo il diavolo dove lo avevamo lasciato. Lucifer è sul trono degli inferi mentre suo fratello Amenadiel, la sua amata Detective Chloe Decker e i suoi amici Linda con il piccolo nephilim Charlie, Dan, Trixie, Ella e la demone torturatrice Maze continuano la loro vita sulla terra.

Lucifer è tornato con tutto il suo fascino ad esercitare il suo magnetico effetto su tutti i fan. In questo articolo approfondiamo la figura dell’angelo caduto e dell’effetto che esercita sulle persone, in particolare parleremo di un processo comportamentale a cui è stato dato il suo nome, ovvero il cosiddetto Effetto Lucifero.

CHI E’ LUCIFER?

Negli anni Lucifero è apparso in film, serie tv, libri, fumetti e manga. Lo abbiamo visto con il volto di Mark Pellegrino nella serie tv Supernatural, con quello di Luke Cook ne Le terrificanti Avventure di Sabrina, ovviamente con quello di Tom Ellis nell’omonima serie tv tratta dal fumetto della DC Comics. Lucifer compare in anime e manga come Blue exorcist, Comet Lucifer e A deal with Lucifer.

Ma chi è veramente Lucifero?

Tutti sanno, hanno letto da qualche parte, hanno sentito a catechismo che Lucifero è una angelo del Signore che si ribellò a Dio e che per questo fu punito. Fu scaraventato all’Inferno diventando il Diavolo, il simbolo del peccato, tentatore e seduttore. Tutti sanno che causò la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Vero ma non è così semplice. Lucifero non è solo questo e definire chi sia è più complicato di quanto possa sembrare. Le sue origini infatti sono rintracciabili nella mitologia greca e romana, nella letteratura giudaica e nei racconti biblici. Ciò fa di lui una figura polivalente, a cui vengono associati diverse descrizioni e significati simbolici.

Partendo dal termine, esso significa letteralmente portatore di luce dal latino lucifer, un composto delle parole lux (luce) e ferre (portare). È il corrispondente del termine greco phosphoros, anche esso un composto delle parole phos (luce) e phero (portare) che indica la cosiddetta stella del mattino, ossia il pianeta Venere.

Volendo semplificare, nella tradizione Lucifero è un essere celeste creato da Dio, in particolare un serafino appartenente alla prima gerarchia di angeli del Signore comprendente anche i Cherubini e i Troni. È descritto come l’angelo più glorioso, bello e splendente di tutti, il più vicino a Dio.

Nei racconti della tradizione e nei miti, egli è chiamato in vari modi. Portatore di luce e stella del mattino sono due di essi ma lo si trova definito anche come Satana, principe delle tenebre, serpente antico, diavolo, Belzeebub . Nella serie tv Netflix, Lucifero è anche chiamato Samael che è il nome di un arcangelo che nella religione ebraica ha il ruolo di accusatore, distruttore e seduttore. Lucifero viene spesso associato a Samael e quindi considerato anche egli come un arcangelo al pari di Michele, Raffaele e Gabriele.

LUCIFER L’ANGELO RIBELLE

Nella serie tv Netflix, si fa riferimento più volte alla ribellione dell’angelo e come già detto tutti sanno che si ribellò a Dio, che fu sconfitto da Michele, cacciato dal Paradiso ed esiliato insieme ai suoi seguaci all’Inferno ma pochi sanno il perché, o comunque lo sanno con esattezza.

Definire il motivo della ribellione di Lucifero è complicato quanto definirne l’origine. Ci sono diverse interpretazioni delle ragioni che portarono l’angelo favorito di Dio a ribellarsi al padre, se ne possono sintetizzare tre.

La prima è che Lucifero voleva elevarsi al di sopra di Dio o quantomeno equipararsi a lui, peccando così di superbia e orgoglio.

La seconda è che Lucifero era geloso degli uomini, non contemplava la possibilità che esseri superiori come gli angeli potessero e dovessero amare creature inferiori come gli uomini, seppure figli di Dio, e quindi si sia ribellato al volere del Signore.

La terza ragione è quella che equipara Lucifero a Prometeo, secondo questa interpretazione Lucifero voleva donare agli uomini la conoscenza e farli uscire dalle tenebre dell’ignoranza in cui invece Dio voleva tenerli. Egli perciò non ha indotto Adamo ed Eva a peccare ma gli ha donato conoscenza e soprattutto coscienza di sé, il loro libero arbitrio. Come Prometeo ha donato il fuoco, lui ha portato la luce ed esattamente come il titano greco è stata punito, scaraventato nel Caucaso, anche l’angelo è stato cacciato dal Paradiso e gettato negli abissi dell’Inferno.

LUCIFER SIMBOLO DEL PECCATO

Lucifer Sabrina

Come detto in precedenza, Lucifero è una figura polivalente a cui sono associate diverse descrizioni e significati simbolici. Prevalentemente è associato al peccato, alla corruzione, alla seduzione e alla distruzione, in una parola al male. Nei racconti è narrato che Lucifero dopo la caduta dal Paradiso si sia trasformato in un essere mostruoso. In alcune rappresentazione esso è raffigurato con ali di pipistrello e corna, in altre come una creatura per metà capra. Ad ogni modo, la sua trasformazione è il simbolo della degradazione e della corruzione della sua natura angelica, pura e perfetta. In Le terrificanti avventure di Sabrina infatti, Lucifero si mostra inizialmente come una creatura antropomorfa, per metà uomo e per metà capra, con zoccoli e corna e viene mostrato come, dopo la caduta, si sia lentamente trasformato in essa.

Ma perché Lucifero viene associato alle capre? Nella serie tv Netflix, Lucifer non apprezza particolarmente questo paragone tanto da fermare, in una puntata della prima stagione, un finto rito satanico dove lui veniva rappresentato proprio come la creatura caprina.

Lucifer quote

L’angelo caduto è associato alla capra fin dal Medioevo. L’origine di questa associazione si può trovare in un rituale di espiazione, menzionato nella Bibbia, per il quale una capra veniva sacrificata ai demoni dell’Inferno. Veniva gettata da una rupe come offerta al diavolo affinché portasse via con sé i peccati di Israele.

Dunque, secondo la concezione tradizionale, Lucifero è il simbolo del male e del peccato. La capra è una dei suoi simboli come la stella con la punta rovesciata. Entrambi i simboli sono presenti sulla moneta che Lucifer tiene sempre con sé nella prima stagione della serie tv con Tom Ellis.

Ma quello del peccato e della corruzione non è il solo significato simbolico di Lucifero. Come già visto, da un punto di vista gnostico, Lucifero è una figura salvifica che libera l’uomo dall’ ignoranza e da un Dio “tiranno”. È letteralmente il portatore di luce, in antitesi con la concezione classica.

L’EFFETTO LUCIFER

Siamo giunti al punto cruciale dell’articolo, l’effetto lucifero. Nella diabolica serie tv Netflix, Lucifer esercita un particolare effetto sulle persone, quello che lui chiama la “sua magia”. L’angelo caduto riesce a farsi dire da chiunque i propri più oscuri e reconditi desideri. Non è possibile resistere alla sua domanda “Che cosa è che desideri veramente?” e al suo magnetico sguardo.

Lucifer desire

Lui stesso però precisa che non crea i desideri ma porta fuori quelli che esistono già e che sono nascosti nelle profondità dell’anima umana. Nell’animus avrebbe detto Freud, la parte più oscura nel nostro essere che l’io vigile censura. In American Horror story viene detto che “il diavolo non viene da noi con la sua faccia rossa e le corna ma viene travestito da tutto ciò che abbiamo sempre desiderato”.

È sempre Lucifer a precisare anche che lui non induce o costringe nessuno a fare niente, sono gli uomini a condannare se stessi, a peccare e a costruire poi il proprio inferno personale. A lui viene attribuita la colpa di azioni di cui l’uomo è il solo e unico responsabile.

Perché allora si dà la colpa a Lucifer? Il motivo risiede in una concezione duale dell’uomo, quella che sta alla base della figura del personaggio di L. Stevenson Dr.Jekyll e Mr.Hide, per cui l’uomo è fatto di due metà: una buona e una cattiva. Il male è percepito come un qualcosa di immutabile e interiore, la cui presenza nell’uomo è, per chi crede, responsabilità del Diavolo. Esiste a causa della sua originaria corruzione dell’uomo ed è causa di tutte le azioni malvagie da esso compiute. L’uomo è così sollevato da ogni responsabilità, non è lui, è il diavolo o chi per esso ha costringerlo a fare ciò che fa. Da questo punto di vista tutti possono diventare cattivi per via di quel male messo all’interno dell’anima dal Diavolo.

Ma è davvero così semplice? È solo questo a rendere le persone cattive? La fantomatica influenza del Diavolo? O c’è qualcos’altro a livello psicologico e sociale? Il male è veramente insito nelle persone o c’è qualcosa che le rende cattive? Arriviamo all’Effetto Lucifero.

L’ESPERIMENTO CARCERARIO DI STANFORD

L’esperimento carcerario di Stanford consiste in un esperimento psicologico eseguito nel 1971 dallo psicologo americano Philip Zimbardo per indagare il comportamento umano in una società, in un gruppo, e rispondere alla domanda “Cosa rende le persone cattive?”. Da esso sono stati tratti tre film, The Exeperiment -Cercasi cavie umane del 2001, The Experiment del 2010 e più recentemente nel 2015 The Stanford Prison Experiment in italiano Effetto Lucifero in cui è presente nel cast anche Ezra Miller.

Un gruppo di 24 volontari, divisi a metà tra guardie e prigionieri, furono rinchiusi in un carcere simulato nel seminterrato della facoltà di psicologia di Stanford. Ai volontari con il ruolo di detenuti fu messa una catena alla caviglia e fu dato un numero identificativo. Ai volontari con il ruolo di guardie invece fu data una divisa, un manganello, un paio di manette e un fischietto ciascuno. I detenuti dovevano attenersi alle regole prefissate mentre le guardie avevano il compito di fare in modo che i detenuti le rispettassero.

L’esperimento sarebbe dovuto durare 14 giorni ma già dopo 2 giorni i 24 ragazzi si identificarono talmente tanto con i loro ruoli da scatenare il caos. Le guardie cominciarono ad abusare del loro status, diventando sadiche e spietate, costringendo i detenuti a fare cose riprovevoli. I detenuti invece, inizialmente si dimostrarono ostili, ribellandosi e tentando di evadere poi dopo 5 giorni, assunsero un atteggiamento passivo e sconnesso con la realtà. Erano stati vessati a tal punto da dimenticare che, in realtà, erano soltanto ragazzi. L’esperimento fu per questo interrotto dopo solo 6 giorni.

Tutto ciò venne definito da Zimbardo come Effetto Lucifero. Per quanto riguarda le cause del comportamento dei ragazzi, in particolare delle guardie, lo psicologo americano teorizzò che l’anonimato, la responsabilità diffusa e l’ampiezza del gruppo avessero favorito un processo di perdita identitaria e di consapevolezza di sé. In altre parole, i partecipanti si sono deindividualizzati, hanno cioè perso la loro identità singola e personale per adottare quella dei membri del gruppo. In questo modo si sono anonimizzati e deresponsabilizzati, qualunque loro azione era responsabilità del gruppo e non del singolo.

L’esperimento ha dimostrato come non solo il male non sia un qualcosa di insito nella natura umana ma come esso derivi anche da fattori sociali, ambientali, situazionali e psicologici, che il confine tra bene e male è labile e che una persona può trasformarsi da buono a cattivo in un attimo se gli viene data l’occasione e soprattutto che l’uomo è più complesso e fragile di quanto si possa pensare.

L’esperimento fu ripetuto e seguito da altri come quello di Marina Abramovic. Nella sua performance del 1974, l’artista montenegrina sarebbe rimasta immobile per 6 ore mentre il pubblico aveva il via libera e 72 oggetti tra cui catene, lamette e una pistola carica con un colpo, a disposizione per fare ciò che voleva. Dopo un’iniziale esitazione, le persone del pubblico cominciarono ad agire, arrivando a fare cose indicibili alla donna come tagliarla con la lametta, strapparle i vestiti, arrivando anche a puntagli la pistola contro ma la performance terminò prima che venisse usata. Anche allora il pubblico si divise in due gruppi, una parte che voleva torturarla e una parte che voleva proteggerla. Quando l’artista si alzò al termine dell’esperimento, il pubblico scappò per il timore del confronto e lei stessa affermò che se avessero potuto l’avrebbero uccisa.

IN CONCLUSIONE   

Siamo partiti da Lucifer per arrivare a parlare dell’effetto Lucifero, come si è visto dire che il Diavolo è responsabile del male del mondo è tanto semplicistico quanto sbagliato. Il male può scaturire da chiunque e da qualunque cosa, anche la persona più buona del mondo se si trova in condizioni sociali, ambientali, situazionali e psicologiche che lo favoriscono può diventare cattiva.

Ad ogni modo, ritornando al nostro diabolico quanto angelico Lucifer interpretato da Tom Ellis, la seconda parte della stagione 5 non ha una data di uscita precisa. Si stima tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Il Covid ha messo in difficoltà le riprese che ancora non sono terminate ma tutto è predisposto. Gli showrunners sanno quale sarà la strada da seguire in vista anche della sesta e conclusiva stagione dello show, che doveva in realtà fermarsi alla terza. Verrà approfondito il rapporto tra fratelli, tra Dio e i suoi figli e molto altro. Non ci resta che aver un po’ di santa pazienza.

                                                                                                            

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