DAREDEVIL: Nella testa di Benjamin Poindexter

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L’attesa terza stagione della serie tv targata Netflix sul diavolo di Hell’s Kitchen è approdata ormai da diversi giorni sulla piattaforma streaming, ottenendo ottimi risultati di critica e pubblico. La nuova serie riprende da dove si era interrotto il crossover fra i vigilanti televisivi The Defenders e prosegue la storia dell’eroe cieco dopo il crollo del Midland Circle e la sconfitta dell’organizzazione criminale della Mano. Charlie Cox riveste i panni di Matt Murdock che ritroviamo alle prese con la convalescenza dopo il crollo del palazzo e in preda ad una profonda “crisi di fede”. Accanto a lui, tornano vecchi personaggi come Foggy Nelson, Karen Page e Wilson Fisk interpretati rispettivamente da Helden Henson, Deborah Ann Woll e Vincent D’Onofrio, e se ne aggiungono di nuovi, tra cui il tanto atteso villain Bullseye che si presenta ai fan in una veste tutta diversa.

Il micidiale cecchino, interpretato da Wilson Bethel (Wade Kinsella in Hart of Dixie), non sembra avere a primo impatto il profilo della sua controparte cartacea. Il personaggio, già comparso nel 2003 sul grande schermo interpretato da Colin Farrel, si presenta ora sul piccolo schermo nelle vesti di un uomo problematico con una storia travagliata che è stato reso con grande profondità psicologica. In questo articolo esploreremo questa nuova versione dello storico rivale del Diavolo di Hell’s Kitchen, entreremo nella testa del letale lanciatore che nello show si presenta assai profonda e complicata, in paragone con la sua controparte nei fumetti. 

BULLSEYE NEI FUMETTI: LESTER

foto bullseye fumettiBullseye è un assassino psicopatico solitamente alle dipendenze del più potente boss di New York, Wilson Fisk alias Kingpin. Fu creato da Marv Wolfman e Bob Brown per Marvel Comics ed è apparso per la prima volta in Daredevil Vol.1.  E’ un assassino mercenario che usa le occasioni accordatigli dai suoi capi per dare sfogo alle sue tendenze psicopatiche e ottenere la sua vendetta personale contro Daredevil, suo acerrimo rivale.

Poco si conosce del suo passato, lui stesso nel corso dei fumetti ha raccontato versioni diverse e confuse, quel che si sa per certo è il suo nome, Lester, e che proviene dal quartiere del Queens a NY da una famiglia composta da padre, madre e fratello maggiore. Pare che il padre lavorasse per il governo e fosse un uomo violento e alcolizzato e che Bullseye, all’età di dieci anni, abbia dato fuoco alla casa in cui vivevano nel tentativo di ucciderlo, uccidendo invece solo la madre e il fratello.

Bullseye, fin da bambino, ha mostrato di possedere incredibili doti di cecchino che lo hanno portato prima a diventare un giocatore di football e poi, dove aver ucciso per noia con un micidiale lancio il battitore avversario, un agente dei servizi segreti. La sua vita da criminale inizia quando in una missione segreta venne a conoscenza di un carico di cocaina, di cui si impossessò, uccidendo i trafficanti, per rivenderla alle più grandi organizzazioni criminali, dalla Yakuza alla Mafia Russa ma l’operazione fu mandata a monte dal Punitore. In seguito venne ingaggiato da Wilson Fisk e da quel momento inizia la sua rivalità col Diavolo Rosso con il quale si scontra in diverse occasioni.

BULLSEYE NELLA SERIE: BENJIAMIN “DEX” POINDEXTER

I fan del fumetto che hanno visto la nuova stagione della serie Netflix lo sanno, la storia e il passato del principale rivale del Diavolo è stata modificata e cambiata, a cominciare dalla sua infanzia. Benjamin ci viene presentato, attraverso dei flashback che ricordano molto lo stile della prima stagione, come un bambino orfano con una grande precisione e una grande mira e degli evidenti problemi psichici come lo dimostra l’episodio in cui il giovane giocatore di baseball uccide con un micidiale lancio il suo allenatore per averlo messo in panchina.

Non viene detto esplicitamente cosa sia successo a suoi genitori ma dalle parole del coach della squadra si viene sapere che sono morti, che sia stato lui o meno a ucciderli rimane un interrogativo. Tuttavia il suo comportamento unito al fatto che è cresciuto in un riformatorio “The Lyndhurst home for boys” lascia pensare che lui sia il responsabile.

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Quelli che a noi telespettatori sono mostrati come flashback sono in realtà le trascrizioni delle sedute di psicoterapia che Dex ha seguito nel corso della sua vita, arrivate nelle mani di Fisk. Il passato di questo nuovo personaggio emerge infatti da queste trascrizioni, attraverso le quali si viene a sapere che ha lavorato per due anni nell’esercito, poi per un po’ in un centralino per l’assistenza anti-suicidio e successivamente per l’FBI come cecchino.

Qualche altro dettaglio emerge dalle registrazioni lasciate ad un adolescente Dex dalla psichiatra morente in modo che possa riascoltarle e trovare conforto nei momenti difficili, è attraverso una di queste che Matt scopre la vera natura dell’agente FBI che pare abbia ucciso a sassate i gattini del vicino senza alcuna esitazione e rimorso.

NELLA TESTA DI BULLSEYE TRA PSICOPATIA E DISTURBI DELLA PERSONALITA’

“Ascolta la tua bussola interiore Dex, non è rotta, semplicemente funziona meglio quando hai una stella polare che ti guida”

(Daredevil Episodio 5 Stagione 3)

Queste sono le parole che la psichiatra, la dottoressa Mercer, rivolge a Dex nel loro ultimo incontro. Il giovane non vuole accettare di essere “abbandonato” da lei e le si scaglia addosso con l’intenzione di ucciderla per punirla, fermandosi solo quando lei gli suggerisce di trovare una nuova “stella polare”, una persona qualsiasi che funga da modello di comportamento e lo tenga sulla retta via.

Il timore dell’abbandono e l’aggressività, che in questa scena Dex mostra con evidenza di avere, sono alcuni dei sintomi della sua condizione psicologica. Dalle analisi della psichiatra si scopre che Dex soffre infatti di tendenze psicopatiche e disturbo borderline di personalità. Vediamo in cosa consistono.

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La psicopatia è un disturbo mentale caratterizzato da deficit di empatia e rimorso, comportamenti devianti, aggressivi, manipolatori e ingannevoli. E’ stata ridefinita negli anni 80 come disturbo antisociale della personalità caratterizzato da disprezzo patologico per le leggi e le regole, comportamento impulsivo, incapacità di assumersi responsabilità e indifferenza nei confronti dei sentimenti altrui.

Chi è affetto da questo disturbo riesce ad apparire come una persona normale, simulando emozioni che in realtà non prova o mentendo sulla propria identità. Inoltre tende a razionalizzare il proprio comportamento e a minimizzare le conseguenze delle proprie azioni.

Per quanto riguarda invece il disturbo borderline della personalità, esso consiste in un disturbo mentale caratterizzato da paura per il rifiuto, timore dell’abbandono, rabbia e instabilità nelle relazioni interpersonali, nell’immagine di sé e nell’identità. Le persone affette da questo disturbo tendono a idealizzare/svalutare gli altri e spesso sviluppano sintomi ossessivi.

Le cause scatenati questi disturbi sono state ricercate e studiate nel corso degli anni, esse possono essere sintetizzate in:

  • Ereditarietà e genetica che è stato dimostrato possono portare allo sviluppo delle due patologie, chi è figlio o comunque ha un parente affetto da disturbi mentali ha una probabilità maggiore di svilupparli;
  • Anomalie neurologiche per cui alcune ricerche e analisi effettuate su gruppi di persone affette da psicopatia e disturbo borderline hanno mostrato che esse presentano dei malfunzionamenti a livello neuronale, in particolare si sono rilevati malfunzionamenti del sistema limbico che consiste in una serie di strutture celebrali, tra cui l’Amigdala e la Corteccia prefrontale, che si occupano della gestione delle emozioni, dell’umore, del senso di autocoscienza che determinano il comportamento umano. L’Amigdala si occupa della gestione degli stimoli di punizione e ricompensa, di risposta emotiva e di apprendimento, mentre la Corteccia Prefrontale è deputata al controllo degli impulsi, del processo decisionale e dell’adattamento emotivo-comportamentale. Tutti coloro che sono stati sottoposti alle analisi e ai test hanno mostrato anomalie funzionali di queste strutture;
  • Ambiente per cui disturbi psicopatici e di personalità borderline possono essere causati da traumi subiti nell’infanzia o nell’adolescenza come abusi fisici o sessuali, la perdita o il distacco improvviso da una persona amata, l’aver vissuto con una persona affetta da problemi mentali, in un ambiente problematico o con una famiglia disfunzionale.

Dr.essa Mercer: Sei confuso vero, ecco te lo spiego subito […] i bambini di solito hanno mamma e papà che gli spiegano come distinguere il bene dal male e come comportarsi.

Dex: I miei erano sempre arrabbiati con me.

Dr.essa Mercer: Sì e sono morti, e ci sono cose che non ti hanno detto. Visto, non hai colpa. Ora ci sono io, che buona notizia. Bene, abbiamo molto lavoro da fare ma credo che ci divertiremo, stabiliremo una serie di consuetudini, imparerai a stare calmo. Prima di tutto devi imparare cosa è l’empatia.

(Daredevil Episodio 5 Stagione 3)

È chiaro che, sia che si tratti della versione del fumetto che quella della serie tv, Bullseye comunque non è il ritratto della salute mentale, anzi il contrario, soprattutto nello Show. I diversi episodi riportati lo testimoniano ampiamente. Il lanciatore non sa provare empatia, né rimorso, è aggressivo e instabile, ossessivamente preciso (si nota che il suo appartamento non ha nulla fuori posto, è praticamente immacolato) e nasconde tutto ciò sotto l’immagine dell’agente FBI dedito al lavoro, tranquillo e serio. Simula dunque una normalità che in realtà non c’è.

Per quanto riguarda le cause del suo comportamento, non potendo fargli un encefalogramma perché tecnicamente è un personaggio fittizio, ma procedendo per supposizione, esse ricadono nella seconda e terza variabile, ossia quella genetica/ereditaria e ambientale. Tramite le trascrizioni, sappiamo che Dex è cresciuto con genitori sempre arrabbiati, come lui stesso li ha definiti. Se si suppone che il padre fosse violento come nel fumetto, la famiglia disfunzionale sarebbe la prima causa insieme ai probabili abusi fisici. A questi si aggiunge il distacco o la perdita di una persona amata, ovvero dei genitori, morti in circostanze non specificate. Se poi si suppone che anche il padre soffrisse di problemi mentali, l’ereditarietà e la genetica sarebbero un’altra potenziale causa

LA “COMPRENSIONE” DEL KINGPIN

La condizione psicologica di Dex lo rende bisognoso di una guida. La psichiatra lo afferma chiaramente nell’episodio dell’aggressione, la bussola interiore del cecchino non è rotta ma funziona meglio quando ha una stella polare che lo guida. La tendenza a idealizzare o svalutare gli altri è uno dei sintomi del disturbo borderline di personalità ed è ciò che lei sfrutta quando suggerisce al ragazzo di trovare qualcuno che dopo di lei lo possa guidare. Idealizzare vuol dire assumere come modello di perfezione qualcosa o qualcuno ed è ciò che Benjamin ha fatto prima con la psichiatra poi con Giulie.

Giulie era una ragazza con cui Dex aveva lavorato per l’assistenza anti-suicidio e che lui ha assunto, dopo la morte della sua psicoterapeuta, come stella polare, come modello di stile di vita per mantenersi sulla retta via, seguendola e osservandola da lontano a sua insaputa. Tutto procedeva a gonfie vele, grazie a Giulie l’agente ha per diversi anni vissuto una vita normale, è riuscito ad emulare e simulare normalità, almeno finché Fisk non si è intromesso.

foto kingpin e bullseye

Il detto dice “tra simili ci si riconosce” e Fisk ha visto qualcosa nell’agente FBI che con destrezza e senza esitazione ha ucciso due degli uomini che avevano assaltato l’auto con cui lo stavano scortando in una casa sicura. Gli assaltatori erano disarmati e l’agente li ha trafitti senza dargli il tempo di fare alcun che. Il boss della malavita newyorkese ha così scavato nel passato del suo salvatore e ha trovato una potenziale nuova pedina da manovrare, doveva solo trovare il modo di portarlo da sua parte e lo ha trovato.

Come si fa a far cambiare direzione ad una persona che segue una stella polare per orientarsi? Semplice si cambia la stella polare ed è ciò che il brutale boss ha fatto, sostituendosi come nuova stella polare. Ha ucciso la ragazza che rappresentava il punto di riferimento per il cecchino per una vita normale e ha fatto leva sul suo conseguente senso di confusione e perdita, il suo bisogno di una nuova vita, ma soprattutto sulla sua tendenza a idealizzare gli altri per farsi assumere come nuovo modello. Lo ha avvicinato a sé offrendogli comprensione, da parte di qualcuno con un passato simile al suo (entrambi hanno ucciso i loro famigliari, l’uno il padre e l’altro ipoteticamente i genitori), che prova la sua stessa rabbia nei confronti di un mondo che lo ha sempre respinto e costretto a nascondersi.

HIT THE BULLSEYE

Il personaggio di Bullseye nello show televisivo è stato volutamente sviluppato in maniera più approfondita rispetto alla sua controparte cartacea. Nei fumetti infatti la sua condizione non viene trattata, lasciando spazio più che altro alla sua rivalità con Devil. Lo Showrunner Erik Oleson in un’intervista ha spiegato il perché di questa scelta:

“Questa è la storia di come un personaggio che avrebbe potuto essere buono, diventa cattivo e si immette sulla strada per diventare uno dei più grandi cattivi della tradizione Marvel. E questo ci ha permesso, io penso, di raccontare una storia più profonda, più emotiva e più guidata dal personaggio, che per me è il miglior modo di scrivere storie che sono narrate dall’interno, dove tu sei con il personaggio, tu empatizzi con lui, comprendi le decisioni che prende, rispetto alle quali puoi o no essere d’accordo, sei sulla sua strada. Tu sei in un certo senso nella testa del personaggio.”

L’ultima scena in cui abbiamo visto Bullseye è su un lettino di ospedale, mentre veniva sottoposto ad una operazione chirurgica alla spina dorsale spezzatagli dal Kingpin nello scontro finale tra lui, il boss e il diavolo nell’ultimo episodio della terza stagione. Tutto lascia pensare che il micidiale cecchino tornerà, magari con il suo costume ufficiale.

foto bullseye netflix finale

Lo stesso Showrunner, che ha voluto dargli il nome della versione ultimate, ha affermato di avere piani per il futuro, così come l’attore che lo interpreta ha dichiarato che il Bullseye che i fan conoscono arriverà.

Per il momento non ci resta che aspettare. Daredevil è una delle serie superstiti, dopo la cancellazione da parte di Netflix di Iron Fist e Luke Cage, insieme a Jessica Jones. Nulla ancora è stato detto sul futuro delle due serie, certo è che se la notizia della cancellazione della serie sul Diavolo di Hell’s Kitchen dovesse arrivare, la nota piattaforma di streaming produttrice si ritroverà in un mondo in fiamme.

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